04/12/2012

Vecchia e nuova cultura del welfare

di Ugo Ascoli

Il percorso fatto negli ultimi dieci anni mostra, se ce ne fosse  bisogno, come il welfare nel nostro paese non venga ancora tematizzato come un ‘investimento sociale’, bensì come un ‘costo’ che ci si può permettere allorché la congiuntura  economica sia positiva e metta, quindi,  a disposizione dei policy maker risorse aggiuntive. Addirittura, presso molti settori della politica e gran parte delle classi dirigenti, sembra trovare crescenti consensi  il dogma della destra, relativo al  Welfare come  ‘ostacolo alla crescita’. L’idea che la spesa pubblica sia una passività che bisogna assolutamente ridurre allo scopo di far crescere l’economia sembra diventato un ‘mantra’ presso gran parte del ceto politico; solo pochi la definiscono un’idea ‘scriteriata’, che avrà, fra gli altri, l’effetto di incidere negativamente sulla crescita economica, oltreché sulle disuguaglianze sociali. Presso molti è diffusa l’opinione che i ‘diritti di cittadinanza’ coincidano  per lo più con quelli che ci si può  permettere a seconda delle  fasi del ciclo economico; non rappresenterebbero una conquista sociale, civile e culturale da mantenere ed, eventualmente, espandere! La  concezione del welfare come costo comporta, per lo più, anche una visione ‘residuale’ del sociale: individui e famiglie debbono cercare di cavarsela da soli senza sperare nella ‘manna’ dal cielo. Al massimo per i più indigenti ci può essere la carità pubblica o un sussidio di modesta entità. Si è anche in presenza di una visione ‘sospettosa’ del bisogno: dietro la richiesta di una pensione di invalidità o di reversibilità,  la domanda  di sostegno per l’inserimento scolastico o di  una borsa lavoro per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità,  di  un sussidio, così come dell’accesso ad un centro diurno, ad un servizio di sollievo, ad una comunità per dipendenti da sostanze, ad una comunità famiglia per l’accoglienza di minori,  aleggia sempre un quesito  di grande rilevanza. Si tratta davvero di “soggetti autenticamente bisognosi” ? Di qui il passo a riecheggiare le Old Poor Laws, distinguendo fra poveri ‘meritevoli’ e poveri  ‘non meritevoli’ di essere aiutati, sembra breve. Si ha infine a che fare con  una cultura che sembrerebbe legittimare le disuguaglianze sociali o che, quanto meno, non ritiene la riduzione delle differenze e delle iniquità sociali un obiettivo del welfare. Gli ultimi vanno ‘controllati’, ‘aiutati’ ma non troppo, ‘affidati’ per lo più alle organizzazioni di volontariato, alla filantropia ed alle chiese. Il welfare va invece tematizzato, se vogliamo uscire dalla filosofia conservatrice e reazionaria, come una forma di ‘investimento sociale’ necessario per mantenere la coesione sociale, rendere più competitiva ed efficiente la società e, allo stesso tempo, ridurre le disuguaglianze sociali ed aumentare il benessere/ la felicità ‘pubblica’.

FQTS 2012: a Messina l’Agorà si fa interattiva

di Maria Lucia Serio

L’Agorà svoltasi a Messina lo scorso 10 novembre sul tema “Uno sguardo alla crisi attraverso le emergenze territorio e ambiente. Quali politiche ambientali di sostenibilità”, ha sperimentato una metodologia di lavoro che ha reso possibile coniugare l’esigenze formative dei partecipanti FQTS con l’interesse di  chi (cittadini, politici,  volontari, cooperatori, operatori sociali ecc..)  prendeva parte all’evento per la prima volta.

La scelta di suddividere l’evento  in due sessioni si è rivelata efficace.  Nella prima parte, con la tavola rotonda, si sono affrontati temi di carattere generale  che  hanno fornito un quadro del contesto della crisi in Sicilia declinato sulle questioni di ambiente e territorio. L’idea era quella di affrontare un tema specifico che avesse anche una valenza politica e, nello stesso tempo,  potesse  aiutare i partecipanti a riflettere sugli elementi che in Sicilia potrebbero favorire la diffusione di economie compatibili con il rispetto delle vocazioni ambientali.

Nella seconda parte sono state presentate in contemporanea 4 esperienze siciliane di economia sociale ecosostenibile e a tutela dell’ambiente a cura di Gaetano Giunta per la Fondazione di Comunità, Lella Feo dell’Arcipelago Siquillyà che si occupa di agricoltura biologica, Sara Ongaro della Coop Quetzal per il commercio equosolidale, e Maria De Vita del Consorzio SOLIDALIA che gestisce un bene confiscato alla mafia. Lo scopo è stato quello di approfondire in maniera dinamica e partecipata gli aspetti più significativi, i punti di forza e di debolezza delle esperienze messe in campo. I partecipanti di ogni laboratorio avevano un compito specifico da svolgere. La metodologia utilizzata è un riadattamento del world cafè che ha facilitato la comunicazione informale ed un apprendimento collaborativo e  partecipativo riducendo la separazione tra relatore e partecipanti e stimolando un dialogo aperto e creativo.

Comportamenti virtuosi anti-crisi

di Maria Scaramuzzino

“La forte recessione che stiamo vivendo pesa di più al Sud perché i tagli alle risorse si risentono pesantemente in questo territorio che, da sempre, è in ritardo rispetto al Nord. La situazione di grave difficoltà per i governi e gli enti locali sta comunque generando comportamenti virtuosi perché finalmente si sta più attenti agli sprechi e alla giusta distribuzione delle poche risorse rimaste”. Queste le considerazioni di Tonino Perna, docente di Sociologia economica all’Università di Messina, che con la sua relazione ha introdotto il tema dell’agorà “Comportamenti virtuosi anti-crisi: tra stili di vita ed esperienze a confronto”. L’iniziativa, tenutasi a Lamezia Terme il 17 novembre scorso, è rientrata nel percorso formativo Fqts 2012 coordinato in Calabria da Nunzia Coppedè, cofondatrice della Comunità Progetto Sud nonché presidente regionale della Fish. Dopo l’intervento di Perna, l’agorà è continuata con i “Racconti in piazza” che hanno visto protagonisti dei giovani calabresi. Tre rappresentanti di quell’impresa sociale e di quell’economia solidale che sta prendendo piede anche in regione. Antonio Morabito responsabile delle “Fattorie della Piana di Gioia Tauro” ha raccontato la storia di questa realtà agricola che oggi è un’eccellenza nel suo settore. Lello Russo ha illustrato la rete di attività del Gruppo di acquisto solidale, nata all’Università della Calabria. Cristina Smurra ha presentato l’azienda agricola di famiglia che guida nella zona di Rossano, nell’alto Jonio cosentino. All’agorà ha preso parte Tommaso Marino di Banca Etica Calabria che ha centrato l’attenzione sulla tematica del microcredito. Tra gli ospiti anche il prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci che ha dichiarato: “Voi operatori sociali svolgete un compito importante. Passata l’orgia consumistica che ci aveva fatto perdere il bene dell’intelletto, ora tutti sono preoccupati perché non ci sono più soldi. Il Terzo settore invece – ha sottolineato Reppucci – da sempre è portatore di valori sani e autentici”. In conclusione Gianni Speranza, sindaco di Lamezia, ha affermato: “Il lavoro di voi, operatori ed esperti del sociale, arricchisce la nostra conoscenza di amministratori. Da questa iniziativa e da tutto il progetto Fqts – ha rimarcato Speranza- potremo sicuramente trarre dei suggerimenti preziosi da applicare nel governo della cosa pubblica”.

Zero Waste e Waste-less in Chianti

di Stefano Porcu

Green Economy  e buone pratiche del ri-uso dei beni  è stato il tema affrontato nella seconda Agorà del percorso formativo FQTS in Sardegna il 17 novembre scorso. L’intervento di Tommaso Luzzati, professore associato dell’Università di Pisa e autore di diverse pubblicazioni sul tema della sostenibilità ambientale e politica economica, ha affrontato alcuni aspetti del degrado ambientale attuale e i principi ispiratori della Green Economy. Per Luzzati,  bisogna pensare e realizzare un’economia meno insostenibile, un’economia ecologica incentrata sull’interdipendenza tra sistema economico e ambiente naturale, che mira non a conservare la natura, né a formulare mere politiche correttive del degrado ambientale, bensì a ricondurre l’economia verso un rapporto di maggiore integrazione ed armonia con l’ambiente.

L’intervento successivo, a cura della Dott.ssa Valeria Fichi, si è focalizzato sulle esperienze già consolidate di Green Economy e del Ri-uso dei beni. Secondo la  Fichi, il consumo di risorse ha raggiunto livelli tali da costituire ormai un’emergenza cui possiamo far fronte solo attraverso una molteplicità di strumenti. Tra questi uno dei principali è l’allungamento della vita dei materiali, ovvero una loro maggiore permanenza nel sistema antropico, così da ridurre il consumo delle risorse e dunque anche la generazione di rifiuti. Il rallentamento della velocità con cui un bene diventa rifiuto richiede un radicale cambio di passo nel sistema istituzionale e produttivo, nonché nei comportamenti dei consumatori. In Italia, vi sono alcune testimonianze ed esperienze che vanno in questa direzione: la più nota “Rifiuti Zero” del Comune di Capannori e Waste-less in Chianti, sostenuta dal fondo europeo LIFE+, entrambe incentrate sulla corretta gestione delle risorse e dei rifiuti e caratterizzate da un forte coinvolgimento delle rispettive comunità.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.fqts.org (nella sezione Sardegna) e scaricare  il materiale relativo ai due interventi.

Calendario didattico

Seminari  regionali di progettazione FQTS 2013

Calabria

Grande Hotel Lamezia
P.zza Lamezia, Lamezia Terme (CS)
30 novembre 2012 – 15,30

Puglia

Padri Paolini
strada Vicinale Vassallo 35, Bari (BA)
01 dicembre 2012 – 10,00/13,00

Campania

CSV Napoli
1/E Centro Direzionale, 80143 – Napoli (NA)
04 dicembre 2012 – 17:30

Sardegna

Hotel Mediterraneo, Cagliari
04 dicembre 2012  – 16,30 c/o la Sala Venere dell’Hotel Mediterraneo

Sicilia

Palermo
11 dicembre 2012  – ora e sede da stabilire

Basilicata

In via di definizione

Formazione formatori

Seminario per formatori nazionali e regionali,  pilotaggio nazionale e regionale e comitato scientifico
14 dicembre 2012 – Roma
per  info: http://www.fqts.org/